Una recensione di Gerardo Santella su "Il Pappagallo"

Ifigenia siamo noi è una interessante antologia poetica (Scuderi Editrice), curata da Giuseppe Vetromile che nella limpida Presentazione chiarisce criteri e senso dell’operazione letteraria. In cosa consiste l’originalità del libro? Non certo nel fatto che tutti i testi siano scritti da sedici donne che “fanno” poesia né che sei voci provengano da diversi paesi europei, quanto che tutte si raccordino intorno ad un unico tema: la figura mitologica di Ifigenia, la vergine sacrificata alla dea Artemide dal padre Agamennone per permettere una felice navigazione verso Troia.
Una fanciulla che con il suo sacrificio non solo simboleggia il rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, ma rappresenta anche, come allude il titolo del volume, tutte le donne che lottano per la loro libertà e i loro diritti e trasformano la società con il loro “sacrificio” quotidiano. Una Ifigenia, dunque, prismatica, dalle varie sfaccettature, senza confini di spazio e di tempo, che attraversa la storia e la geografia riflettendosi ed incarnandosi nella realtà quotidiana delle donne che scelgono in questo tempo di non morire.
Naturalmente sul piano stilistico espressivo un canto corale non può che essere polifonico e sarebbe riduttivo cucire con un unico filo ermeneutico diverse voci, anche se nell’insieme fanno dolci note. Ma di tutte il lettore potrà apprezzare la sapienza letteraria, il linguaggio elaborato e l’intenzione di una comunicazione empatica.

(p. g. s.) "Il Pappagallo", Palma Campania (Na), novembre 2014 


La recensione di Enzo Rega che sarà pubblicata su "Poesia"

Nel presentare l’antologia, il curatore stesso, il poeta Giuseppe Vetromile, previene le perplessità di chi avrebbe da ridire su un’antologia di “genere”, e, immedesimandosi nel lavoro di assemblaggio compiuto, scrive, come portavoce delle autrici: “Ifigenia siamo noi, siamo ancora tutte noi, donne madri sorelle mogli figlie compagne. Siamo noi che lottiamo per la nostra libertà e per i nostri diritti, in qualunque tempo della storia e in qualunque luogo della terra. Siamo noi, che con il nostro ‘sacrificio’ trasformiamo e riformiamo continuamente e coraggiosamente la civiltà e la storia”. Il testo che dà il titolo alla raccolta è di Federica Giordano: “Scegli Ifigenia, / scegli in questo tempo di non morire. / Scegli e conserva il neo sul viso, / scavalca la vicenda” (p. 35). Nel ventaglio di proposte e di stili differenti di autrici di varia provenienza (accanto alle italiane, autrici da Germania, Russia, Albania, Portogallo, in originale e in traduzione), non tutti i testi recuperano il riferimento mitologico, o tematizzano la “condizione femminile”. Tutti i versi, però, sono “parola di donna”. Lucianna Argentino chiama in causa Persefone: “Assicurami il talento di Persefone / tu, mia ragione scoscesa a picco / sull’ubiquità di cui mi fai capace”; Gatana Aufiero ricorda il dolore delle madri per i figli strappati loro da regimi e guerre (dall’Argentina a Gaza); Victoria Artamonova indirizza dalla Russia una lettera a Petrarca a firma Laura (“Sto giocando a nascondino con il destino”); Floriana Coppola declina una serie di madri “metaforiche”: “madre di cartapesta e oro”, “madre di mandorlo acerbo” ecc.; Ulrike Draesner elenca gesti quotidiani: “pulire passare l’aspirapolvere asciugare il moccio il ginocchio sbucciato / accarezzare la pancia per addormentarsi o quando fa male”; Anila Hanxhari identifica la donna con la terra: “il mio corpo nel tuo corpo tumefazione”, come Giovanna Iorio: “è di pietra il paese dove sono nata / vengo da un respiro di pietra”; Amalia Leo: “Guerriera indomita, / cavalco tempeste, / controvento, / a risalire correnti fragorose di Silenzi”; Ketti Martino, invece, nell’in fieri della vita, annota: ”Sono nell’imperfezione, / nel vuoto permanente che dissecca. / Sono nelle mancanze e nell’azzardo / e nello sguardo striato di un rubino”; Vera Mocella eterna l’adolescenza come sospensione dell’anima; Rita Pacilio getta uno sguardo sull’orrore noi prossimo: “Così trapela la vanità e la marea a Lampedusa / i mulatti dalla bocca a ventosa / costano poco, si imbarcano nell’agonia / graffiata…”. Per Vanina Zaccaria invece la Terra Sacrificio è di nuovo quella dell’antica Grecia: “Atene è l’inizio e la fine”; nelle creazioni umane cerca rifugio Regina Célia Pereira da Silva: “Ci uniscono la poesia e l’arte / Ma non oso pensarti / Nel tuo intimo ego”. Chiudono la pattuglia Anna Tumanova (“Io butto le parole al vento”) e Monika Rink (“È tutto qui il senso e basta”). Bella la veste editoriale con copertina di Eliana Petrizzi.

Enzo Rega

AA.VV., Ifigenia siamo noi. Antologia poetica a cura di Giuseppe Vetromile, Scuderi Editrice, Avellino 2014, pp. 93, € 12,50.

Le Autrici




  LUCIANNA ARGENTINO
  VICTORIA ARTAMONOVA
  GAETANA AUFIERO
  FLORIANA COPPOLA
  ULRIKE DRAESNER
  FEDERICA GIORDANO
  ANILA HANKHARI
  GIOVANNA IORIO
  AMALIA LEO
  KETTI MARTINO
  VERA MOCELLA
  RITA PACILIO
  REGINA CELIA PEREIRA DA SILVA
  MONIKA RINCK
  ANNA TUMANOVA
  VANINA ZACCARIA

La copertina

L'autrice della copertina

La copertina rappresenta un'opera originale della pittrice Eliana Petrizzi, intitolata "Vite parallele", olio su tavola, cm. 30x29, 2008, collezione privata.

Eliana Petrizzi (Avellino, 1972) inizia ad esporre nel 1995, presentata da Massimo Bignardi. Nel corso dell'ultimo decennio riscuote il consenso della critica e dei collezionisti in occasione di prestigiose rassegne nazionali ed internazionali. Le sue numerose mostre personali sono state presentate da Vittorio Sgarbi, Paolo Rizzi, Ada Patrizia Fiorillo, Franco Marcoaldi.
Nel 2011 viene selezionata da Vittorio Sgarbi per la 54a. Biennale di Venezia, Padiglione Campania.
E' inoltre fotografa, designer e blogger.

Giuseppe Vetromile, il curatore

Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. E' vincitore di numerosi e importanti concorsi letterari nazionali. Ha pubblicato diversi testi di poesia, tra i quali, recentemente, "Cantico del possibile approdo" (Scuderi, 2005), "Inventari apocrifi" (Bastogi, 2009), "Ritratti in lavorazione" (Edizioni del Calatino, 2011), "Percorsi alternativi" (Marcus Edizioni, 2013). Ha poi pubblicato la raccolta di racconti "Il signor Attilio Cindramo e altri perdenti" (Kairos, 2010). E’ inserito in numerose antologie ed è inoltre citato in importanti pubblicazioni e saggi critici. Ha curato le antologie: "Attraverso la città", Edizioni Scuderi, Avellino, 2011; "Percezioni dell'invisibile", L'Arca Felice Edizioni, Salerno, 2013. Ospita importanti testi poetici e relativi commenti sul suo blog "Transiti Poetici". Suoi articoli, note critiche e varie recensioni, sono apparsi su diverse riviste letterarie nazionali e sulla stampa on-line. Promuove ed organizza eventi ed incontri letterari con il suo “Circolo Letterario Anastasiano”. E' membro di giuria in molti concorsi letterari di rilevanza nazionale ed inoltre è l'ideatore e l'organizzatore del Concorso Nazionale di poesia "Città di Sant'Anastasia".

Prove di recitazione a casa di Vanina. Napoli, 20/6/14